7 libri per capire meglio la Mindfulness

Quanto sono importanti i libri nella mia vita? Da uno a dieci … tanto!
Il mio “altro” lavoro è fatto di scrittura, infatti sono copywriter in un’agenzia di comunicazione di Ferrara. Quindi scrivo e leggo tutto il giorno, per la pubblicità, la carta stampata, i video e tanto altro.
Non so se leggere montagne di Topolino da piccola (mia zia aveva una collezione che a me pareva sterminata) mi abbia segnata senza via di scampo… passavo dai fumetti ai Salgari – soprattutto d’estate – che ho letto con grande gusto fino all’adolescenza. Magari sono stati i Salgari a portarmi sulla via dell’India, a studiare la sua cultura e le sue lingue? Chi lo sa!
Comunque.
Per me le avventure di qualsiasi tipo iniziano sempre con un libro. Non succede anche a voi?
Innamorarsi di un luogo, di un’atmosfera, di una visione grazie alle parole scritte in un libro, e poi inseguire quel sogno attraverso le pagine e le parole, per farlo diventare vero nella vita.
In questo senso, leggere (e scrivere) sono due potenti metodi di conoscenza di sé; possono diventare un processo di avvicinamento a noi stessi, per scendere nell’intimità di chi siamo.
Quando leggo, questo processo avviene attraverso le storie di un’altra persona; quando scrivo, avviene grazie alla mia propria narrazione.
E non c’è limite alle scoperte che posso fare su me stessa: proprio come nella meditazione. E come nella meditazione, c’è un modo di leggere e scrivere che “libera”, un modo creativo e vivificante nel quale, mentre conosco me stessa e la mia storia, al contempo, la lascio andare.

Quindi per me leggere un libro (o scriverlo, anche solo per me stessa, come con un diario) è molto di più di quello che sembra. È andare vicino a chi sono, con pazienza e curiosità, come se ad ogni respiro voltassi una pagina.

In questo post vorrei parlarvi di alcuni libri che mi hanno colpita e interessata a proposito di Mindfulness. Per chi si accosta all’argomento per la prima volta, può essere difficile avere un’idea di cosa leggere. Se facciamo un salto in libreria scopriamo che ci sono molte pubblicazioni che parlano di Mindfulness… ma qual è che va bene se non ne sappiamo nulla? Che cosa si può leggere per riuscire ad avere un’idea più chiara del soggetto?
Secondo me vale sempre la regola di andare tra gli scaffali e lasciarsi incuriosire dai libri stessi. Un titolo che ci stuzzica, una pagina letta in piedi, il tono della scrittura di un certo libro che ci attira. Il bello di andare in libreria – tra gli scaffali veri e non virtuali – è tutta nella relazione con le pagine di carta, il profumo dei libri nuovi, immaginare il piacere di leggere una pagina dopo l’altra, l’impazienza di mettersi comodi da qualche parte e sprofondare dentro un nuovo universo.

Comunque, vi dico cosa ho letto io nei primi tempi della Mindfulness, che può essere uno spunto anche per voi, per entrare nel pensiero e nelle pratiche di consapevolezza.

Vivere momento per momento di Jon Kabat-Zinn
Questo e altri libri di Jon Kabat-Zinn (ne ha scritti molti altri) sono stati le prime letture specifiche sulla Mindfulness quando ho deciso di intraprendere la formazione, ed è per questo che ha senso leggerli per primi se ci si vuole accostare a questa disciplina. Poi si scopre strada facendo che ci sono tanti altri autori interessanti, sia nel mondo buddhista che in quello scientifico.  La Mindfulness intesa come programma MBSR per la riduzione dello stress, ovvero approccio alla pratica della meditazione strutturata in un percorso organico fatto in un certo modo, si chiama “programma MBSR – Mindfulness Based Stress Reduction” ed è basato su un certo numero di incontri (8) più una giornata intensiva. Ma al di là di questo format, validato a livello scientifico in lungo e in largo, a me interessava la sostanza.
Ecco, qui la sostanza c’è e viene raccontata in modo semplice, comprensibile senza bisogno di essere né un neuroscienziato, né un monaco buddhista. Una lettura che serve per orientarsi e familiarizzare con le idee che ritroviamo durante i programmi in aula, i corsi, e dentro le pagine tanti altri libri.

Guarisci te stesso, di Saki Santorelli
Un altro insegnante e trainer del Center for Mindfulness dell’Università del Massachusetts che scrive un libro sul tema, in questo caso, partendo dalla sua esperienza personale.
Il libro è scandito dal trascorrere delle 8 settimane canoniche sulle quali è costruito il programma di Mindfulness MBSR. È un libro molto piacevole e meditativo, che introduce alcuni concetti chiave (il cuore, la paura, essere presenti, ecc.) e li spiega a volte con “parabole” a volte raccontando l’esperienza di qualcuno dei partecipanti ai suoi programmi. Ogni capitolo offre anche almeno una pratica finale come suggerimento mindful da applicare alla vita quotidiana.

La vita emotiva del cervello, di Richard Davidson
Uno dei primi scienziati – è docente di psicologia e psichiatria all’Università di Madison Wisconsin – ad occuparsi delle relazioni tra mente e cervello.
Un libro molto piacevole e facile da leggere, nonostante tratti di Mindfulness dal punto di vista scientifico. Davidson è comunque un praticante buddhista fin dall’epoca dell’Università e prende spesso parte alle conferenze organizzate con il Dalai Lama per mettere a confronto le conclusioni cui sono giunte la scienza e il pensiero buddhista (vecchio di 2500 anni). Davidson in questo libro introduce il tema degli “stili emozionali” riguardo a 6 aree di interesse: resilienza, capacità di prospettiva, intuito sociale, autoconsapevolezza, sensibilità al contesto e attenzione, che sono più o meno sviluppate in ciascuno di noi. E analizza come la meditazione possa cambiare profondamente i nostri sistemi interni. Tra l’altro Davidson è stato lo scienziato che ha portato nel 2001 in laboratorio il monaco buddhista Matthieu Ricard per una serie di test di misurazione dell’attività cerebrale – da cui emerse che Ricard era “l’uomo più felice del mondo” (o almeno il più felice di quelli sottoposti a test)!

Quando bevi il tè, stai bevendo nuvole
Del monaco e maestro buddhista zen Thich Nhat Hanh. È poesia intessuta di logica. O logica poetica, non saprei come altro definirlo in due parole. Si tratta di una raccolta dei discorsi del maestro che sa accompagnarci con una leggerezza infinita fino in fondo alla meraviglia di ciò che ci circonda. Per insegnarci a “vedere il mondo in un granello di sabbia, e il cielo in un fiore selvatico; tenere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora” (W. Blake).

Perchè il centro del pensiero di Thay – così si fa chiamare il maestro – è il concetto di interessere, per cui tutto è in relazione a ciò che lo circonda e quindi porta in sé stesso l’intero universo: “L’osservazione profonda, la meditazione, ti aiutano a vedere che, quando bevi il tè, stai bevendo nuvole. Di fatto gli esseri umani sono fatti per il settanta per cento di “nuvola”; la nuvola dunque non è solo lassù nel cielo, quindi è anche dentro di me.Da praticante di meditazione puoi vedere molto a fondo cose che le persone che hai intorno non riescono a vedere: puoi vedere la realtà dell’interessere, puoi vedere il chicco di granoturco nella pianta di granoturco; puoi vedere la madre nella figlia, puoi vedere l’arabo nell’americano e l’americano nell’arabo, e allora smetti di discriminare perché sai che aiutarli significa aiutare te stesso, punirli vuol dire punire te stesso”.
Oltre a questo libro, consiglio, sempre dello stesso autore anche “Il miracolo della presenza mentale. Un manuale di meditazione”. Bellissimo.

Zen quotidiano, amore e lavoro di Charlotte Joko Beck
È una raccolta di dialoghi tenuti durante alcuni ritiri di meditazione che la monaca buddhista americana ha tenuto nel corso degli anni.
Discorsi che mi hanno colpita per la lucidità e la capacità di penetrare nel profondo dei nostri meccanismi automatici di attacco e fuga – il solito caro vecchio “pilota automatico”.
Questo libro ci permette anche di avere un’idea di come sia impostata la pratica zen, un po’ diversa dalla Mindfulness, ma assolutamente vicina per intenzioni e sensibilità.
“È tutto qui – dice la monaca – e se affermassi che la vostra vita è perfetta così, già piena e totale, mi dareste della matta? Nessuno ritiene di vivere una vita perfetta, eppure qualcosa dentro di noi sa che siamo senza confini, senza limiti (…) Il primo impulso è di cercare la risposta all’esterno. Può trattarsi di una soluzione qualunque: un’auto più potente, una casa più bella, vacanze più divertenti, un capo più comprensivo, un partner più interessante, e tutto andrebbe a posto. Tutti ci siamo cascati. Poi, a poco a poco, intacchiamo la maggior parte dei nostri ‘se solo’: se solo avessi questo, se solo avessi quello, la mia vita sarebbe migliore. Nessuno di noi ha ancora esaurito i suoi personali ‘se solo’…”.
Uno di quei libri che posso rileggere cento volte, e cento volte hanno qualcosa in più e più profondo da dirmi.

Vivi nella bellezza, di Pema Chödrön
E idem per questo bel libro piccolo piccolo, uno dei tanti libri bellissimi di questa monaca buddhista americana (di tradizione Shambala, il suo maestro è stato Chögyam Trungpa Rinpoche).
Un libro che si apre sulla “fondamentale ambiguità” della condizione umana – incerta, mutevole, senza vere sicurezze e priva quasi del tutto di controllo – nella quale l’autrice ci invita a rilassarci: “Ma se, anziché lasciarci scoraggiare dall’ambiguità e dall’incertezza della vita, le accettassimo e ci rilassassimo? Che cosa succederebbe se dicessimo: ‘Sì, le cose stanno così, questo significa essere creature umane’, e decidessimo di accomodarci  e goderci il viaggio?”.
Se ci riuscissimo, probabilmente il nostro resistere al cambiamento e il nostro faticosissimo aggrapparci all’ego si ammorbidirebbero un po’ e si trasformerebbero in qualcosa di più aperto e autentico, qualcosa di più amorevole.
Consiglio tutti i libri di Pema Chödrön, scritti con molta semplicità e calore umano, nonostante potremmo pensare di non capirli, per via del fatto che il punto di vista è quello di una monaca buddhista.

La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore, di Chandra Livia Candiani
Che inizia con una delle poesie più belle, stampate in copertina, che dice così:
“L’universo non ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa così:
ci si avvicina lentamente
eppure senza motiva apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te
e l’altro”.
Questo libro è profondo e doloroso, con squarci di immensa bellezza. La poesia di questa autrice per me raccoglie tutte le parole silenziose che non riesco a formulare e le ricama in modo così commovente, che è raro che non mi venga da piangere. La Mindfulness è fatta anche di questo, di poesia e di emozioni, di silenzi e di poche parole scelte con cura.

Nota finale: ci ho messo un sacco a scrivere questo post! Non riuscivo a decidermi su quali autori consigliare. Di fatto, ci sono ancora tanti altri autori e libri che mi hanno svelato piano piano a me stessa e che mi insegnano la pratica, giorno dopo giorno. Ma forse è giusto che ognuno trovi i suoi 🙂